Nella guerra dei dazi è il turno della Cina

Lo scorso venerdì 22 marzo la Cina ha annunciato dazi provvisori sull’importazione di acciaio inox made in UE.

Il Ministero del Commercio di Pechino ha infatti annunciato il varo di aliquote provvisorie in vigore dal 23 marzo 2019 relative alle billette inox e ai coils a caldo di acciaio inossidabile provenienti da Unione europea, Giappone, Corea del Sud e Indonesia.

Una decisione presa a seguito dell’indagine avviata il 23 luglio 2018 dall’antidumping cinese dopo la denuncia presentata dal produttore Shanxi Taigang Stainless Steel. Secondo il produttore infatti si era registrata una eccessiva riduzione delle quotazioni sul mercato interno a causa proprio dell’import estero, che avrebbe portato ad un calo delle quotazioni del 18,31% rispetto al 2014.

 

Le nuove aliquote puntano così a rinforzare la produzione locale: per tutti gli esportatori dell’Unione europea i dazi sono del 43%; per le aziende giapponesi il dazio medio è del 29%, ad eccezione di Nippon Yakin Kogyo a cui si applica il 18,1%. Più colpita la Corea, con un’aliquota media del 103,1%, ad eccezione di Posco con il 23,1%. Dazio unico al 20,2%, infine, per l’Indonesia.